Eleuterococco: il ginseng siberiano

Eleuterococco

L’eleuterococco è una arbusto selvaggio alto e caducifoglio proveniente dal Nordest della Russia, conosciuto anche come ginseng siberiano o come eleutherococcus senticosus, che presenta dei rami con piccole spine e fiori di colore giallo o violetto.

Il ginseng siberiano ha come particolarità delle bacche molto carnose di colore nere con venature rossastre, delle foglie composte da diverse foglioline con il margine seghettato e delle radici legnose.

Proprietà dell’eleuterococco

Tra i più di 35 costituenti dell’eleuterococco i più importanti sono senza dubbio gli eleuterosidi B, D (responsabili in primis delle qualità adattogene della pianta) ed i polisaccaridi.

L’eleuterococco migliora e ottimizza la secrezione degli ormoni, ma più in generare le proprietà più comunemente riconosciute a questa pianta sono:

  • adattogene
  • toniche
  • antifatica
  • stimolanti
  • antistress
  • immunostimolanti
  • antiossidanti
  • afrodisiache
  • (forse) anabolizzanti

L’eleuterococco nel complesso migliora le capacità resistenti psicofisiche, di adattamento agli stress esterni, di stimolazione delle difese immunitarie specifiche e aspecifiche: aumenta la sintesi di citochine (potenziale immunomodulatorio), di interferone e incrementa l’attività dei linfociti-T e citotossici, degli anticorpi e delle cellule natural killer.

Svolge infine un lavoro ottimale come antiossidante, antiage e afrodisiaco.

Ricerche e studi

Gli studi più numerosi sono stati svolti in Russia e riguardano principalmente le proprietà adattogene inerenti al miglioramento delle resistenze e performance fisiche: in questi studi si è visto come la somministrazione di eleuterococco inducesse un calo del potenzionale di coagulazione, favorendo di conseguenza la capacità di lavoro e recupero degli atleti.

In Polonia è stata svolta un’altra ricerca che dimostra variazioni nei paramentri ematici di colesterolo totale e LDL, oltre che nei trigliceridi e nel glucosio.

Anche in Giappone sono state svolte indagini simili, riportando nei risultati proprietà antistress (come evidenziato anche in una ricerca Australiana), antidepressive, stimolanti sul sistema immunitario e nervoso (dopamina e noradrenalina).

Un’altro recente studio sempre giapponese riporta un miglioramento nella resistenza fisica agli sforzi e al freddo.

Altre ricerche evidenziano un più alto consumo di ossigeno al test ergospirometrico, un’influenza positiva sulle difese immunitarie cellulari, una maggiore stimolazione sul metabolismo (lipidico in particolare) e un aiuto nelle spasmofilie.

In che casi può essere utile?

L’eleuterococco, viste le sue proprietà antivirali e capaci di aumentare le difese immunitarie, è consigliato in generale contro le malattie infettive, influenze, raffreddori e in particolare nelle fasi di convalescenza.

Risulta altrettanto utile quando parliamo della sua rinomata azione contro l’invecchiamento precoce delle cellule: ha infatti un’azione inibitoria sulle neoformazioni di cellule glicate, capaci di accellerare l’invecchiamento dei tessuti; a questo si aggiunge anche l’attività antiossidante, capace di contrastare la formazione di radicali liberi.

Proprio per le sue proprietà particolari può essere consigliato anche in determinati casi come coadiuvante nella cura di alcune forme di diabete.

Inoltre porta rilevanti benefici al corpo e alla mente e può migliorare le performance in caso di problemi sessuali (è una delle piante con proprietà afrodisiache) e in caso di stress, stanchezza, spossatezza ed esausimento psicofisico dovuti al lavoro, studio, depressione, preparazione fisica troppo intensa, cambi di stagione, ecc.

Effetti collaterali e controindicazioni

Come la maggior parte degli adattogeni anche l’eleuterococco ha alcune controindicazioni, in genere dovute all’uso prolungato nel tempo (in genere massimo 3 mesi di trattamento), ai quali bisogna prestare molta attenzione:

  • agitazione, ansia e palpitazioni
  • ipertensione e mal di testa
  • insonnia e tensione
  • caldamente sconsigliato in gravidanza, allattamento, ipertensione e bambini sotto i 12 anni di età

Chiamatelo Eleuterococco

Spesso il termine Ginseng siberiano è fuorviante e usato a sproposito: in effetti, secondo anche molti Autori, le caratteristiche chimiche del più comune Ginseng sono molto diverse e quasi mai intercambiabili con quelle dell’eleuterococco.

Quest’ultimo in effetti ha anche una tipologia di radice particolare e legnosa, differente da quelle di altri ginseng, in genere tuberose e carnose.

In queste radici essiccate si trovano più di 35 costituenti diversi rispetto al Panax ginseng, il più conosciuto dei ginseng.