La psoriasi è una malattia che nessuno sa veramente da che parte arrivi.
Si parla di DNA o predisposizione alla malattia, allergia da nichel o da altro.
Ma la realtà è che il corpo, in certe persone, non riesce a reagire a questa malattia o meglio il sistema immunitario è deficitario.
La mia terapia sollecita il corpo a riavere quelle difese che lo preservano dalla psoriasi.
Visto che la medicina ortodossa non ci da una vera spiegazione, ho provato a cercarla nella medicina degli Egizi e dei Sumeri: anche qui i pochi accenni non danno molti chiarimenti, come se la malattia a quel tempo non esistesse o quasi.
L’unico accenno è che mandavano i malati sotto le cascate di fiumi a bagnarsi e bevendo l’acqua che cadeva ed il giovamento era notevole, anzi l’unica informazione che ho trovato, diceva che le persone inviate erano perfettamente guarite. Da non credersi!
Forse prima di rifiutare l’idea è bene analizzarla e non rifiutarla solo perché non fa parte della nostra mentalità.
L’acqua che passa sulla pelle ha senz’altro una attività di pulizia e porta via tutte le cellule morte, ma non toglie i prodotti grassi che sono sulla superficie epidermica, quindi ha un’azione diversificatrice fra le cellule attive e quelle morte.
Bere l’acqua che scende dalla cascata può avere un effetto esclusivamente sulla flora batterica dell’intestino che ne viene rinvigorita soprattutto perché è molto, molto areata.
E’ leggerissima.
Certo è che la flora batterica intestinale è il laboratorio chimico che produce quasi tutti i prodotti che servono al sistema immunitario per sanare tutte le malattie del corpo e l’acqua molto, molto areata potrebbe sollecitare la produzione di qualche sale o proteina necessaria.
Noi sappiamo che per star bene dobbiamo bere dell’acqua molto areata. Forse questi antichi popoli avevano ragione.
Applicando dei trattamenti di riequilibrio quali la riflessologia, la pranoterapia e altre terapie manuali non invasive si ha la scomparsa della malattia nella maggior parte dei casi.