Il reflusso gastroesofageo è un disturbo spesso sottovalutato che coinvolge l’esofago, lo stomaco e il cardias e tende nel tempo alla cronicizzazione.
Grazie alla riflessologia e ad alcuni semplici consigli alimentari si riesce in poche sedute (il numero dipende dalla gravità del problema) a guarire dalla gastrite cronica e quindi a liberarsi del reflusso, sua sintomo per eccellenza insieme al bruciore di stomaco.
Il cardias altro non è che una complessa valvola che impedisce il passaggio del contenuto acido dello stomaco nell’esofago; il mal funzionamento di questo complesso valvolare è al causa principe del reflusso gastroesofageo.
Quando mangiamo qualcosa la fase digestiva inizia in bocca con la masticazione e la saliva, poi la deglutizione porta il cibo nell’esofago e in seguito, passando per il cardias arriva nello stomaco dove gli enzimi e l’acido cloridrico continuano al digestione.
Il problema del reflusso viene a verificarsi quando la pressione dello stomaco e in particolare della bolla gastrica è maggiore di quella sostenibile dal cardias che non riesce più a svolgere bene la sua funzione lasciando risalire del materiale acido proveniente dallo stomaco nell’esofago.
Questo problema provoca quindi la risalita a livello dell’esofago fino ad arrivare alla cavità orale di cibo e di succhi gastrici che col tempo possono provocare alito cattivo, rovinare le pareti dell’esofago, le corde vocali, ecc ecc per non dimenticarci dei problemi e dei disagi personali e sociali che tale disturbo arreca a milioni di persone.
Infatti il continuo reflusso gastroesofageo crea non poche difficoltà alle persone nel relazionarsi appieno con altra gente, con gli amici, nel fare nuove amicizie e anche nella vita di coppia; i disagi sono percepibili ogni giorno e finiscono per complicare anche fattori importanti come le semplici discussioni, fino ad arrivare a scalfire la libido.
Va considerato il fatto che anche le persone sane hanno problemi saltuari di reflusso; questi accadimenti possono avvenire anche 4 volte in un’ora, dopo aver mangiato qualcosa di pesante e poco digeribile, ma non si ripetono per più di due gironi consecutivi; quando il reflusso comincia a occupare buona parte di ogni giornata allora si può parlare di malattia.
La maggior parte delle persone che soffrono di reflusso saltuario e non cronico, può ridurre i propri disturbi seguendo dei semplici consigli come evitare di coricarsi prima che siano passate almeno un paio di ore dopo l’ultimo pasto, evitando di stare supini e con pantaloni e vestiti stretti che possano aumentare la pressione nello stomaco; è buona norma alzare l’appoggio della testa di una ventina di centimetri, cercando di dormire sul fianco sinistro.
Per ciò che riguarda l’alimentazione giornaliera è meglio molto importante la colazione, e la suddivisioni dei pasti quotidiani in 5, cercando di evitare i cibi a lenta digestione e assorbimento e andando a ricercare quelli meno acidi.
Bisogna infine cercare di migliorare quelle condizioni come tosse cronica, stitichezza e cistiti che possono far aumentare la pressione all’interno dell’addome, cercando di ridurre un eventuale sovrappeso o obesità.
Il reflusso che tende a cronicizzare e a ripresentarsi dopo quasi tutti i pasti è una questione totalmente diversa e i consigli dati precedentemente possono lenire il disturbo per un periodo di tempo limitato e l’effetto spesso è trascurabile.
In questi casi infatti la causa diretta di questa malattia risiede nella presenza di una gastrite cronica, che comporta una acidità anomala dello stomaco con il conseguente aumento della pressione nella bolla gastrica.
Viene da sé che l’unico modo per eliminare il reflusso e ritornare a vivere in modo naturale e senza ansie sociali di alcun genere è curare direttamente la gastrite cronica.