Rileggevo oggi una ricerca rilasciata dall’Istat contenente dati molto interessanti riguardanti le statistiche 2011 sulla situazione del diabete in Italia. Questa purtroppo conosciutissima malattia è uno dei principali problemi di salute del nostro secolo che, correlata a un errato stile di vita e di alimentazione, colpisce ogni anno una miriade di persone, molte più di quante immaginiate.
Il diabete è una malattia diffusa in tutto il mondo e quindi mi sembra giusto dare un aio di numeri riguardo i diabetici in Europa e nel Mondo, per poi finire con le nostre considerazioni riguardo la non rosea situazione italiana.
In Europa
Secondo la World Health Organization Europea le persone che convivono con il diabete in Europa sono 52 milioni, con una prevalenza in crescita e arrivando in alcune zone al 14% della popolazione. L’aumento delle persone affette da questa malattia è principalmente dovuto all’alimentazione, alla sedentarietà e alla povertà.
Nel Mondo
Nel mondo i diabetici ormai superano le 350 milioni di persone, secondo i dati Oms e le morti dovute alla sue conseguenze sono nell’ 80% dei casi collegate a un reddito medio basso. Queste cifre si stima possano raddoppiare entro il 2030.
In Italia non siamo da meno
Analizzando le statistiche italiane, purtroppo i dati raccolti continuano ad essere allarmanti: circa 3 milioni di persone in Italia soffrono di questa malattia metabolica e il tasso non sembra diminuire attestandosi a quota 5% per le donne e 4,7% per gli uomini e con una media nazionale del 4,9% sulla popolazione italiana.
In particolare possiamo notare come al nord la media si fermi al 4%, al centro al 5% e al sud arrivi fino al 6%; di queste la zona con la percentuale maggiore è la Basilicata con l’8%, mentre il tasso di minor incidenza è registrato nella provincia di Bolzano.
Il fattore che mi ha molto incuriosito rileggendo questi dati è che sembra esistere una stretta correlazione tra livello di istruzione e diabete: più la carriera scolastica si ferma prima, più la percentuale di prevalenza del diabete sale arrivando anche al 15% nelle persone senza titoli di studio o con solo la quinta elementare.
Possiamo anche vedere come l’età giochi un ruolo fondamentale nell’instaurarsi della malattia con un 12% delle persone con età compresa tra i 50 e i 69 anni.
L’ultimo fattore che salta all’occhio è come la condizione economica incida fino al 9%. Da questi dati esce un quadro molto importante per cui il numero di diabetici diminuisce con l’aumentare della condizione economica, del livello di istruzione e comunque aumenta con l’aumentare dell’età.
Considerazioni finali
Da una lettura superficiale dei dati vedrebbe che la crescita in percentuale si è attenuata negli ultimi anni, ma personalmente non vedrei la cosa con così tanto entusiasmo: infatti, nonostante l’informazione riguardo l’alimentazione e lo stile di vita corretti siano alla portata di tutti attraverso siti più o meno specializzati, telegiornali, speciali serali, talk show, trasmissioni radiofoniche, le persone che soffrono di diabete non diminuiscono, anzi crescono (anche se di poco)? Ragionandoci sopra qualcosa non torna e mi piacerebbe sapere cosa! (o forse lo sappiamo già?).