Le mammelle sono in genere composte da un insieme di 15-20 lobi, costituiti da gruppi di lobuli formati a loro volta da gruppetti di acini, costituenti la parte ghiandolare del seno, circondata e immersa nella componente adiposa e sostenuta da quella fibrosa.
L’importanza della prevenzione in questo campo è confermata dai dati in nostro possesso: il tumore al seno, nelle donne, è la forma di cancro più diffusa con un’incidenza in Nord America che arriva fino a 90 casi su 100000; nonostante la mortalità sia in calo, in Italia sono circa 31000 i tumori al seno diagnosticati ogni anno, con un’incidenza maggiore al nord, con un aumento preoccupante negli ultimi anni del 13%, con punte del 28% nelle donne sotto i 45 anni e che, come tali, sono ancora oggi escluse dagli screening.
L’autopalpazione del seno
I mezzi, messi a disposizione dalla scienza per la diagnosi differenziale tra neoformazione benigna e tumore, sono numerose (termografia, ecografia, mammografia), ma il metodo di prevenzione del tumore del seno più importante lo possediamo proprio nelle nostre mani: l’autopalpazione del seno è di fondamentale importanza per riconoscere l’eventuale lesione nel minor tempo possibile e andrebbe eseguita almeno una volta al mese.
Tranquillizziamo subito tutti dicendo che la maggior parte dei noduli mammari hanno natura benigna e spesso si tratta di cisti, sacche di liquido all’interno del tessuto e che in genere non procurano problemi o fastidi.
Se doveste riscontrare qualcosa di anomalo nel vostro seno, non pensate subito al peggio, non stressatevi e pensate che nella maggior parte dei casi è un qualcosa di benigno (lo stress porta solo problemi, e qualsiasi tumore si alimenta da esso), inoltre, come dicevamo prima, pensate al fatto che di base il seno è una struttura ghiandolare costituita da acini e che il cambiamento di conformazione del seno è normale durante l’arco della vita e ogni mese può esserci una modificazione dovuta al ciclo ormonale, alla fecondità o alla maternità.
La palpazione di un nodulo mammario quindi non deve essere accompagnata da preoccupazione, ma da un sospetto che deve essere indagato e chiarito; l’unico modo per fare ciò è quello di consultare uno specialista che sia in grado di stilare un diagnosi completa e sicura: in caso di necessità il ginecologo valuterà l’esecuzione di esami più approfonditi (ago aspirato ed esame citologico).
Caratteristiche e tipologie di noduli
I noduli mammari possono essere suddivisi in specifiche categorie con altrettanti peculiari caratteristiche:
- noduli dovuti a saltuari episodi di disfunzione ormonale che regrediscono quando si ristabilisce l’equilibrio ormonale (possono presentarsi anche in terapie ormonali)
- variazioni e alterazioni della ghiandola mammaria in seguito a invecchiamento fisiologico, infiammazione o traumi (cisti, adenosi, papillomi)
- noduli tumorali benigni con dimensioni variabili e indipendenti dal tessuto circostante (i più comuni sono i fibroadenomi)
- noduli tumorali maligni
Prima distinzione alla palpazione
Detto questo, da un punto di vista generale si possono indicare i caratteri distintivi tra una formazione benigna e una maligna di un nodulo del seno:
- i noduli benigni hanno contorni netti, di forma arrotondata, omogenea e liscia sono ben spostabili sui tessuti circostanti, sottostanti e soprastanti; sono quasi indipendenti dal tessuto intorno
- i noduli maligni sono essenzialmente non mobili in quanto infiltrati nella ghiandola circostante, con spesso evidenti aderenze alla cute soprastante caratterizzata in questo modo da tante piccole depressioni; hanno una consistenza dismonogenea con punti duri e sopraelevati frammisti a zone più morbide; sono particolarmente sospetti i noduli posti nel quadrante supero esterno e quelli posti in immediata vicinanza (o dietro) del capezzolo
Fattori di rischio
Come in ogni malattie esistono dei fattori di rischio che indicano i soggetti con probabilità maggiori di riscontrare lesioni maligne:
l’età, la frequenza e il tempo di esposizione alle radiografie, l’obesità, il fumo, l’alcol, la terapia post-menopausale estrogenica, la presenza di altri casi famigliari, la presenza di una biopsia di nodulo displanico o di una neoplasia ovarica.
I fattori di rischio non sono indice di sicurezza, ma aumentano la percentuale e la possibilità di riscontrare la malattia e per questo vanno tenuti molto in considerazione come indice del livello di attenzione che si dovrebbe dedicare alla prevenzione del tumore al seno.