Cervello contro computer, una sfida che inizia dai primi libri di fantascienza e prosegue nell’immaginario fino ad oggi.
Chi di noi non ha mai immaginato per un momento che un computer possa sostituirci (in molti casi già lo fanno, è vero)?
Per fare questo nella vita di tutti i giorni, un super computer dovrebbe avere la stessa capacità di calcolo del nostro cervello.
Molti diranno: “e cosa ci vuole? Non è poi tanto grande come organo in fin dei conti, un computer occupa decisamente più spazio, sarà quindi più veloce!”
Altri potranno dire che è impossibile replicare la perfezione e le potenzialità della nostra mente, il nostro cervello è una macchina troppo potente da imitare.
Bene, a essere sincero, sono sempre stato parte del secondo gruppo anche se i libri di fantascienza mi sono sempre piaciuti e devo ammettere che in molti casi hanno previsto il futuro prossimo.
Leggendoli questo quesito mi è saltato in mente più di una volta, ma senza trovare mai una risposta serie e scientifica.
Oggi un esperimento condotto da un gruppo di ricercatori giapponesi e tedeschi ha finalmente svelato l’arcano: cercando di simulare il lavoro svolto dalla nostra mente con un super computer sono emersi dei dati che non lasciano adito a dubbi di interpretazione.
In sostanza per far elaborare la stessa mole di dati processati da 1,73 miliardi di cellule nervose e 10.400 miliardi di sinapsi in un secondo ci sono voluti 82.944 processori, che componevano il supercomputer K e un petabyte di memoria, circa 24 byte per sinapsi: la sorpresa è che il computer è riuscito si a elaborare i dati, ma in 40 minuti!
Beh un buon risultato, potreste dire, ma la notizia è ancora incompleta!
Infatti la parte di cervello coinvolto nell’esperimento era solo una minima parte, per la precisione l’1%! Questo vuol dire che per riprodurre l’attività che la mente di ognuno di noi esegue in un secondo ci sarebbero voluto circa due giorni e mezzo.
Dei numeri molto plateali, ammesso e non concesso che della nostra mente e dei processi che avvengono al suo interno (memoria, percezione, propriocezione ecc) oggettivamente parlando non conosciamo ancora molto.
I ricercatori si sono detti soddisfatti dei risultati, asserendo che nel prossimo decennio potremmo simulare l’intera rete neuronale umana con un computer a exa-scale, mille volte più potente di un peta-scale.
Purtroppo per i ricercatori posso scommettere che sarà molto dura simulare il funzionamento della nostra mente, in quanto non basta eguagliare la potenza di calcolo, esiste infatti ancora qualcosa che ci sfugge.
Cercando per il mondo esistono moltissime ricerche per conoscere meglio come funziona questo organo meraviglioso, capolavoro di Madre Natura: aziende come l’IBM o progetti come l’europeo “Human Brain Project” o l’americano “BRAIN initiative” investono ogni anno davvero tanti soldi per indagare a fondo le dinamiche che si celano dietro la nostra mente, che è e rimarrà ancora per molto tempo (secondo me in eterno) il computer più potente, anche se spesso utilizzato molto male.