L’ernia del disco è un problema che riguarda la la colonna vertebrale e in particolare quella zona compresa tra due vertebre chiamata disco intervertebrale.
Questa porzione di tessuto che si interpone tra due vertebre si può dividere in due parti distinte per composizione e funzione:
- Una parte interna, il nucleo polposo che è per lo più composto da acqua (gelatinoso) con funzione ammortizzante
- Una parte esterna, l’anello fibroso o anulus che serve da struttura di contenimento del nucleo polposo
Entrambe queste strutture formano una vera e propria articolazione che permette il movimento della tua schiena (compresa la cervicale).
Funzione del disco intervertebrale
In nucleo polposo all’interno dell’articolazione vertebrale è composto principalmente da mucopolisaccaridi, sostanze capaci di trattenere l’acqua e di donare le proprietà tipiche al disco intervertebrale.
Queste sue caratteristiche sono complementari alla struttura dell’anulus, composto da fibre incrociate regolari a strati concentrici.
Il nucleo assorbe le forze che agiscono sulla schiena e le diffonde omogeneamente all’anello fibroso il quale contiene, protegge e dona resistenza alla compressione a tutta la struttura.
In sostanza il disco intervertebrale svolge due funzioni fondamentali per la salute della tua schiena:
- Ammortizzazione e scarico del peso e delle forze agenti sulla colonna vertebrale
- Permettere tutti i movimento della schiena in sicurezza (quando si mantiene una postura corretta)
Senza questo piccolo “disco acquoso” la schiena non potrebbe sostanzialmente muoversi e svolgere nel modo corretto le sue funzioni di movimento, ma anche di protezione e sostegno (si creerebbero troppe tensioni).
Cos’è quindi un’ernia discale?
Un’ernia del disco è una fuoriuscita più o meno rilevante di nucleo polposo dalla sua sede centrale con rottura o lesione dell’anello fibroso.
Tale fuoriuscita di materiale può andare a comprimere:
- Un nervo (radiculopatia)
- Il midollo (mielopatia)
- Nessuna delle due precedenti
In base ai casi troverai delle sintomatologie peculiari, tenendo sempre presente che alcune volte potresti avere un’ernia senza sintomi (ernia asintomatica).
Esistono diverse terminologie per descrivere la rottura o la lesione del disco in base alla sua gravità e ad altri parametri:
- Erniazione è una terminologia usata in qualsiasi caso nel quale l’anello fibroso subisca un cambiamento nella forma
- Protusione quando gli strati esterni nell’anulus riescono ancora a contenere il nucleo polposo
- Prolasso quando è presente una fuoriuscita di materiale dal canale vertebrale
- Estrusione quando il materiale nucleare, sempre mantenendo il contatto col disco, supera il legamento longitudinale o il confine delimitato dagli spazi sopra e sotto il disco
- Ernia migrata o sequestrata (sequestro libero) quando il materiale si è separato dal disco
Tengo molto a precisare che un bulging disc non è considerato come una tipologia di ernia del disco.
Ti consiglio di approfondire l’argomento con questo articolo (presto disponibile).
Eziologia e cause
Alcune volte l’ernia del disco viene causata da una rottura traumatica acuta in un singolo evento, ma nella maggior parte dei casi è solo la goccia che fa traboccare il vaso all’interno di una situazione che si protrae nel tempo, la degenerazione discale.
In quest’ultimo caso infatti ti troverai con un disco intervertebrale che col passare del tempo subirà una rottura graduale degli anelli anulari del disco stesso, fino ad arrivare all’erniazione.
Le cause e i fattori di rischio possono essere molte, tra le principali puoi trovare:
- Scompensi posturali
- Rigidità e mancanza di mobilità spinale
- Obesità e sovrappeso
- Mancanza di attività fisica e sedentarietà
- Eccesso di sport e di allenamento
- Lavori pesanti
- Lavori fisici ripetitivi che stressano la schiena
- Movimenti che associano flessione e torsione
- Gravidanza
- Una dieta che non apporti i corretti nutrienti
- Disidratazione o bere poca acqua
- Fumo e abuso di alcolici
- Stress, ansia e tensione
Una, due o più di queste cause sono i principali fattori di rischio per la salute della tua schiena, in particolare mi sento di far focalizzare la tua attenzione e i tuoi sforzi su una postura corretta e su una corretta igiene posturale durante tutta la giornata.
Epidemiologia e frequenza
L’ernia del disco a differenza di quanto si possa pensare ha il suo picco di frequenza in un range di età compreso tra i 30 e i 45 anni.
In questo periodo infatti il nucleo mantiene ancora una certa capacità di assorbire acqua, mentre l’anello fibroso comincia a perdere resistenza sotto i grandi carichi di lavoro che ancora la persona deve sostenere.
Tra i 50 e i 60 anni diventano invece la spondilosi o la stenosi spinale le cause più probabili di lombalgia, sciatica e cervicalgia).
Parlando di numeri, le erniazioni hanno una prevalenza nei paesi occidentali è pari all’1-3%, mentre si stima che più dell’8% della popolazione italiana sia affetto da lombalgia o lombo sciatalgia.
Il 94% delle ernie del disco si formano a livello di L4-L5 o L5-S1: di fatto è quindi almeno 10 volte più probabile soffrirne a livello lombare rispetto che a livello cervicale (risultano invece molto rare le ernie dorsali).
Questo è dovuto principalmente al maggior carico che devono sopportare queste vertebre lombare e al ruolo chiave che rivestono nelle varie dinamiche di movimento della colonna vertebrale.
I sintomi di un’ernia discale
I sintomi che possono essere dovuto alla presenza di un’ernia discale, che deve essere comunque sempre confermata da un’indagine strumentale come la risonanza magnetica, sono diversi in base alla zona colpita.
Tengo a precisare ancora una volta che la presenza di un’ernia può anche non provocare sintomi specifici e non compromettere la funzionalità della parte interessata.
In tutti gli altri casi, possiamo distinguere due fasi sintomatologiche distinte:
- una fase irritativa acuta con dolore accentuato
- una seconda fase subacuta con danno misto sensitivo e motorio a carico della radice o porzione di midollo interessato (piramidale)
Le sintomatologie più frequenti saranno quindi:
- Dolore
- Parestesie
- “Scosse” lungo il percorso del nervo
- Debolezza muscolare
- Possono presentarsi anche disturbi sfinterici e sessuali
Naturalmente qualora la zona colpita risulti essere quella cervicale avremo sintomi diversi da quella lombare, e viceversa.
La cura dell’ernia discale
La cura per l’ernia del disco dipende molto dalla tipologia dei sintomi, dalla zona colpita e soprattutto dalle limitazioni funzionali e delle normali attività di vita quotidiana cui al persona va incontro.
Per i casi più gravi abbiamo l’approccio chirurgico, sempre più sconsigliato per i casi meno gravi per i quali la prognosi va da un minimo di 4 settimane ad alcuni mesi.
Per velocizzare queste tempistiche è possibile l’utilizzo di farmaci e terapie fisiche, ma è soprattutto il trattamento conservativo, consistente principalmente nella fisioterapia ad ottenere i risultati migliori:
- Ginnastica posturale
- Esercizi di mobilizzazione
- Esercizi di propriocezione
- Allenamento della core stability
- Esercizi mirati di rinforzo e di stretching sui muscoli chiave
- Mobilizzazioni
- Massaggi, terapia manuale e fasciale
- Trattamento di contratture di compenso e trigger points
Questa è solo una parte delle cure che possono essere applicate e che saranno diverse in base alla sintomatologia presente e soprattutto alla zona colpita.
Esistono anche ulteriori approcci complementari o rimedi alternativi come la riflessologia plantare, l’agopuntura o altre metodiche molto utili in diversi casi.
L’ernia del disco cervicale
Come abbiamo visto prima l’ernia del disco cervicale non è così frequente come la cugina lombare, ma in ogni caso può portare a disturbi molto fastidiosi che necessitano di cure specifiche.
In particolare adesso sappiamo come i dischi più colpiti siano quelli tra le vertebre C5-C6 e C6-C7, rispetto alle zone più alte: in particolare non puoi avere un’ernia tra C1 (atlante) e C2 (epistrofeo).
I sintomi peculiari sono:
- Dolore cervicale e al collo
- Dolori scapolari
- Dolore irradiato a zone del braccio
- Parestesie e disturbi di sensibilità arti superiori
- Perdita di forza arti superiori
- Cervico-brachialgia
- Mal di testa da cervicale
- Disturbi dei riflessi, del trofismo e della motilità alle braccia e mani
- I problemi possono coinvolgere anche gli arti inferiori oltre che la zona sfinterica e sessuale
Pensi di avere o hai un diagnosi di ernia cervicale? Approfondisci l’argomento anche con le migliori cure e rimedi per l’ernia del disco cervicale.
Simile nelle sintomatologie, ma in zone diverse, è l’ernia discale lombare.
Ernia del disco lombare
La zona lombare è sicuramente la più colpita da questa patologia è in particolare è molto più probabile trovare un’ernia del disco a livello di L4-L5 e L5-S1, mentre non si può avere ad esempio tra le vertebre sacrali e il coccige.
L’ernia del disco lombare è sicuramente molto fastidiosa e per certi versi invalidante: possiamo avere infatti tutta una serie di sintomatologie peculiari più o meno intense:
- Dolore lombare o lombalgia
- Sciatica o lombosciatalgia o lombocruralgia
- Parestesie e disturbi di sensibilità arti inferiori
- Perdita di forza arti inferiori
- Sensazione di avere degli aghi
- Difficoltà a rimanere per lungo tempo in piedi fermi
- Aumento dei sintomi quando ci alziamo dal divano o scendiamo dalla macchina
- Disturbi dei riflessi, del trofismo e della motilità di gambe e piedi
- I problemi possono coinvolgere anche la zona sfinterica e sessuale
Se pensi di avere o hai una diagnosi di erniazione discale lombare, approfondisci l’argomento con questo articolo specifico per l’ernia del disco lombare, comprese cure e rimedi efficaci.