Secondo i dati riportati recentemente da Legambiente e Federutility l’italia è il paese che consuma più acqua imbottigliata del mondo; la nostra media annuale a testa è di circa 190 litri, raggiungendo i 12 miliardi di litri in tutto.
Il giro di affari che gira intorno a questi numeri in Italia è gigantesco e sono 315 le marche che attualmente si contendono una fetta di questo enorme patrimonio; questo lo possiamo verificare in televisione con decine di spot di acque con doti sempre migliori, diuretiche, con sempre meno sodio e sempre più care.
Gli stessi ingaggi per le pubblicità di personaggi famosi possono rendere l’idea di quanto possa essere lucroso questo marketing.
Ogni famiglia italiana in effetti, considerando il nucleo medio composto da tre persone, arriva a consumare 570 litri, cioè 380 bottiglie per un costo medio di 50 centesimi l’una.
Cifre veramente enormi se paragonate al costo dell’acqua del rubinetto che ne risulta veramente irrisorio: una media di 1 euro e mezzo per metro cubo di acqua, cioè per 1.000 litri di acqua.
Recenti indagini di mercato condotte da Utilitatis l’Italia risulterebbe tra i paesi europei dove l’acqua costa di meno.
A parità di consumo di acqua a Roma un italiano medio spendo tra le 5 e le 6 volte meno rispetto agli abitanti di Berlino.
Nelle varie città italiane le tariffe tendono a variare dalle città meno care come Milano e Treviso a quelle più care come Agrigento e Urbino.
Teniamo presente che bevendo l’acqua del rubinetto andiamo anche a tutelare il nostro ambiente che ogni anno subisce l’immissione di quasi 1.000 tonnellate di anidride carbonica, con l’utilizzo di quasi 700.000 tonnellate di petrolio e 370.000 di plastica.
Altroconsumo ha effettuato una campagna pro acqua del rubinetto ritenuta molto buona, oligominerale e decisamente poco costosa: il costo infatti è di almeno 250 volte minore rispetto alla controparte in bottiglia.
L’acqua che ci viene portata in genere ha un colore poco gradevole, ma se la lasciamo riposare qualche minuto o, meglio ancora, la facciamo raffreddare in frigorifero, perde qualsiasi colore e retrogusto sgradevole.
Vi ricordiamo che esistono anche depuratori a cifre modiche, caraffe filtranti, e bombole per rendere l’acqua frizzante, il tutto ammortizzabile nel peggiore dei casi in un anno.
Il controllo dell’acqua è affidato ad agenzie sanitarie,l agenzie regionali e dal gestore del servizio idrico che ne controllano sistematicamente i parametri base .
Con una breve ricerca in internet è possibile consultare senza problemi i parametri relativi alla propria città.
Ma se non doveste fidarvi dei gestori e controllori pubblici, esiste anche anche un kit fai da te per il controllo dell’acqua in casa ideato dall’Università di Milano Bicocca.
Il kit è molto semplice nell’utilizzo e spiegato molto bene e vi consigliamo caldamente di testarlo specialmente se vivete in una casa vecchia, nella quale possano essersi create delle infiltrazioni a livello dei tubi che portano l’acqua dall’acquedotto comunale fino a casa, tubi non dipendenti dal comune, ma dal proprietario della casa; questo test si chiama ImmediaTest e il suo slogan recita: riscopri il piacere di bere l’acqua del tuo rubinetto. Controllane la qualità con ImmediaTest – acqua.
La confezione vi da l’opportunità di fare due test e la trovate in qualsiasi farmacia o parafarmacia al prezzo di 22,90 euro.
I parametri più importanti da tenere sott’occhio sono l’acidità (ph compreso tra 6,5 e 9,5), la durezza (il calcio tra 15 °F e 50 °F), nitrati (inferiore o uguale a 50mg/l), solfati (massimo 250 mg/l) e i cloruri (massimo 250 mg/l).
Bevendo l’acqua del tuo rubinetto puoi risparmiare soldi e fatica, contribuire a salvaguardare l’ambiente riducendo il numero di bottiglie di plastica e valorizzare l’acqua come risorsa universale e non rinnovabile.
Ringraziamo per l’articolo e per la collaborazione tutte le associazioni citate nell’articolo e la rivista Mens Healt.