Quando abbiamo dolore la prima cosa che viene in mente in genere è quella di prendere un antidolorifico o antinfiammatorio, ma da oggi è meglio stare attenti a non prolungare troppo nel tempo il loro utilizzo, in particolare dei farmaci FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei): il loro utilizzo nel tempo è risultato essere un fattore di rischio per le morti da eventi cardiovascolari.
A dirlo è una ricerca pubblicata su “The Lancet” e condotta all’Università di Oxford da Colin Baigent e il sui team di collaboratori (tra cui un italiano dell’Università Cattolica di Roma, Carlo Patrono), in cui si riscontra come nei 1000 soggetti sottoposti a cure di Fans ad alte dosi (150mg diclofenac o 2400 mg ibuprofene al giorno) il rischio di ictus e infarto aumenti di circa un terzo.
Sembrerebbe essere escluso dai risultati negativi il naprossene, poco tossico per l’apparato cardiocircolatorio.
Lo studio conferma i risultati di altre ricerche svolte in precedenza che accusavano i Fans di nuova generazione, che tra l’altro avevano sostituito quelli vecchi per i loro problemi all’intestino.
Considerate più di 300.000 persone che assumono alte dosi e per molto tempo come i pazienti affetti da artrosi o artrite, i risultati riportano anche qui come siano state riscontrate maggiori complicanze cardiovascolari, ma anche un rischio maggiore di emorragia gastrointestinale (da 2 a 4 volte maggiore), per fortuna raramente pericolosa.
Attenzione quindi a quando assumete con leggerezza questo genere di farmaci (ma io considererei tutti i tipi di medicine) e, mi raccomando, sentite sempre il parere di uno o più medici qualificati.
Con i farmaci non si scherza!
Quando avete dolori cronici, provate anche ad avvicinarvi a trattamenti olistici come la riflessologia plantare, è efficace e non comporta i rischi sopraelencati.