Sembra un titolo senza senso, ma in realtà esiste una base scientifica che testimonia come l’altezza di una persona e l’abitudine a procrastinare gli impegni siano dei fattori di rischio per la salute di chiunque, in particolare per malattie cardiovascolari come ad esempio l’ipertensione.
La relazione tra altezza e problemi di cuore
Partiamo dalla prima affermazione: l’University of Leicester ha pubblicato recentemente sul New England Journal of Medicine una ricerca i cui risultati dimostrano come una differenza di 6,35 centimetri nell’altezza di una persona possa influenzare del 13,5 percento il rischio di una malattia coronarica nella stessa.
L’esempio riportato ci dice come una persona alta 1 metro e 52 centimetri abbia addirittura il 32 percento di possibilità in più di sviluppare una malattia cardiovascolare coronarica rispetto ad un’altra persona alta 1 metro e 98 centimetri.
L’autore dello studio, Nilesh Samani riferisce come da più di 60 si conosca una relazione inversa tra altezza e rischio cardiovascolare, ma non è ancora del tutto chiarito se questo rapporto sia dovuto principalmente all’ambiente socioeconomico e all’alimentazione o a fattori più legati al dna e alla genetica.
Una maggiore comprensione dei meccanismi che intercorrono in questa particolare relazione potrà in un futuro prossimo aprire nuove vie per capire e trattare queste patologie, ha concluso il ricercatore.
Procrastinare come fattore di rischio
La seconda ricerca a cui facciamo riferimento è stata condotta in Canada presso la Bishop’s University in Quebec, nella quale sono stati coinvolti ben 980 volontari divisi in due gruppi ben distinti: individui sani e individui con problemi cardiovascolari.
Secondo gli studiosi le persone che per proprio carattere sono indecisi, quelli cioè che sprecano tempo invece di agire in fretta di fronte ad una scadenza imminente, erano la parte principale del secondo gruppo.
Il consiglio che arriva direttamente dal Canada è quello di non rimandare e affrontare le situazioni che ci capitano, più o meno importanti che siano, il prima possibile.
Le statistiche parlano chiaro, il 64% dei dipendenti impiegati trascorre più tempo in rete che al lavoro!
Prendete quindi di petto le scadenze e portatevi avanti con il lavoro o studio che sia, non riducetevi a far avvicinare troppo la data di consegna per poi farvi inevitabilmente travolgere dal panico e dallo stress, fattori di rischio primari negli eventi cardiovascolari.
Cosa emerge da questi due studi?
Analizzando queste due scoperte notiamo che come nella maggior parte dei casi esistono delle componenti del nostro corpo e del nostro essere che sono immodificabili, come l’altezza e altre che invece sono controllabili, come il prendere decisioni per tempo.
Tra le due ricerche ovviamente la seconda ci fa riflettere su come la nostra salute sia strettamente legata al nostro modo di pensare e agire e che quindi convenga affrontare la vita con decisione, cercando ogni tanto un po’ di motivazione con qualche ricompensa come un bel viaggio, un massaggio o perché no, un bel trattamento di riflessologia plantare (o anche reflessage).