L’Indice di Massa Corporea (IMC) o più comunemente conosciuto come BMI (Body Mass Index) è un parametro molto importante e utilizzato spesso anche in ambito sanitario negli ospedali per ottenere una valutazione descrittiva del peso corporeo di una persona.
Ricerche scientifiche e dati statistici ci dicono che valori di BMI compresi tra il 20 e il 25 sono sempre associati ad una minor mortalità e morbilità per patologie come diabete, osteoporosi, ipertensione, malattie cardiovascolari, alcune neoplasie, ecc. Tutte quelle malattie insomma legate al nostro sovrappeso.
Calcolo del BMI
Mettendo in relazione due parametri facilmente reperibili come altezza e peso, si riesce ad avere un indice grazie ad un semplice formula matematica.
Il BMI è la risultante del rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e l’altezza espressa in metri elevata al quadrato.
Esempio: Altezza 1,80 m; massa 75 kg:
75/1,8^2 = 75/3,24 = 23,15 (peso regolare)
Questo indice caratterizza ciascun soggetto in una fascia ben precisa:
normopeso, sottopeso, sovrappeso, obesità di primo, di secondo o di terzo grado.
Quando parliamo di Indice di Massa Corporea ideale bisogna tenere presente molti fattori come sesso o età, ma anche Dna, alimentazione, stile di vita e condizioni mediche sanitarie.
Valori corretti di BMI
Esistono valori ottimali indicativi in base all’età del soggetto come BMI = 22 (19-25) per un ragazzo compreso tra i 19 e i 35 anni, BMI = 24 (21-27) per un adulto con più di 35 anni.
Più in generale l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definito delle tabelle atte a classificare le persone in base al loro Indice di Massa Corporea, sottolineando l’importanza di questo indice come fattore di rischio per la mortalità.
- BMI <16,5 = Grave Magrezza
- 16 < BMI > 18,49 = Sottopeso
- 18,5 < BMI > 24,99 = Normopeso
- 25 < BMI > 29,99 = Sovrappeso
- 30 < BMI > 34,99 = Obesità Lieve (Classe I)
- 35 < BMI > 39,99 = Obesità Media (Classe II)
- BMI >40 = Obesità Grave (Classe III)
Nel mondo i livelli di obesità raggiunti e i pericoli legati ad essa sono diventati tali che altre organizzazioni hanno preferito mettere altre fasce come quella del super obeso, con BMI > 50, e addirittura quello di super super obeso, con BMI > 60.
In altri stati orientali come Cina e Giappone, viste le differenti conseguenze negative legate all’obesità, hanno dovuto ridefinire il limite della stessa abbassandolo a 25.
Pregi e difetti del BMI
Quando parliamo di Indice di Massa Corporea siamo coscienti che non sia un valore molto preciso, ma un dato sullo stato generale di una persona.
Il lato positivo è che si presenta come un indice molto veloce da calcolare e adatto alla maggior parte delle persone, un ottimo mezzo di controllo per esempio negli ospedali, dove il tempo è poco e i pazienti sono molti.
Il lato oscuro del BMI è il grado di approssimazione insito in esso, derivante dalla mancata analisi della costituzione fisica del soggetto e della percentuale di massa muscolare.
I limiti vengono fuori nettamente quando si parla di atleti, in cui il peso è dovuto per la maggior parte da massa magra e solo in misura minore da massa grassa.
Le problematiche legate al calcolo del BMI possono essere brevemente riassunte nei seguenti casi:
- Sovrastima per individui muscolosi e robusti: la massa magra particolarmente sviluppata induce a classificarli come sovrappeso, anche se i livelli reali di massa grassa sono normali o inferiori alla norma.
- Sovrastima per individui molto alti: errata classificazione come sovrappeso nonostante la massa grassa normale.
- Sottostima per individui esili e con poca muscolatura: la massa magra ridotta induce a classificarli come normopeso, anche se la massa grassa reale sia eccessiva.
- Sottostima per individui molto bassi: errata classificazione come normopeso nonostante l’eccesso di massa grassa.
In parole povere l’avere un BMI < 25 risulta una condizione necessaria, ma non sufficiente per essere normopeso, come del resto l’avere un BMI > 25 risulta una condizione necessaria, ma non sufficiente per essere sovrappeso.
Il vero indicatore
L’unico metodo per ovviare a questi naturali errori insiti nel calcolo stesso del BMI è quello di calcolare la percentuale reale di massa magra rispetto alla massa grassa attraverso l’utilizzo ad esempio della sempre più conosciuta plicometria.
Solo in questo modo è possibile ottenere il reale peso forma di una persona.