Ritorniamo ancora a parlare di zuccheri, più precisamente dei livelli ematici: in accordo con un studio pubblicato l’ 8 agosto 2013 nel The New England Journal of Medicine, gli alti livelli di glucosio nel sangue aumentano il rischio di demenza di circa 1/5.
Gli zuccheri possono avere effetti particolari sul cervello, come già riportato in diversi studi infatti il diabete porta ad un aumento del rischio di demenza, ma oggi i ricercatori della University of Washington ci fanno sapere come sia emerso dai loro studi un aumento delle probabilità anche per chi non è diabetico, ma ha la glicemia comunque più alta del normale.
Lo studio è stato condotto prendendo le misurazioni dei livelli ematici nel sangue di 2,067 persone per 7 anni, alcuni avevano già il diabete di tipo due, ma la maggior parte no e comunque nessuno aveva segni di demenza.
Per tutti questi anni i partecipanti si sono sottoposti ai classici esami per testare la glicemia e ogni 2 anni venivano sottoposti a screening cognitivo: venivano così valutati i casi in cui si sviluppavano i primi segni di demenza vascolare e morbo di Alzheimer in particolare.
I dati sono stati anche aggiustati tenendo conto di quei vizi che si conoscono già come fattori di rischio per la demenza come il fumo e la pressione sanguigna alta.
I risultati ottenuti sono molto chiari e ci dicono che anche quelle persone che non soffrivano di diabete hanno avuto una percentuale maggiore di casi di demenza: in particolare quelli con una concentrazione media di glucosio di 115 mg/dl avevo il 18% di possibilità in più di ammalarsi rispetto a quelli con 100 mg/dl.
Altro dato interessante che è emerso dalla ricerca è che anche tra i diabetici, quelli che si assestavano su una glicemia più alta (190 mg/dl) avevano il 40% in più di possibilità di demenza rispetto a quelli che si fermavano a 160 mg/dl.
Questa ricerca ci fornisce un motivo valido in più per mangiare in modo più sano, seguire una alimentazione più corretta evitando così moltissimi problemi fisici e mentali, tra i quali oggi aggiungiamo anche la demenza, in particolare quella vascolare e il morbo di Alzheimer (che si può prevenire anche grazie al tè verde).