Nonostante le vicissitudini che continuano ad accadere tra Italia e India nell’ultimo periodo, finalmente giunge proprio da questo lontano paese una importante notizia per la salute di milioni di persone: la Corte Suprema indiana ha sancito come una nota azienda farmaceutica svizzera, la Novartis, non possa brevettare il nuovo farmaco contro la leucemia denominato Glivec.
Nonostante il ricorso esposto dall’azienda, la corte si è dimostrata contraria alla richiesta di registrazione del prodotto per proteggere gli investimenti fatti.
L’industria genetica dei farmaci low cost indiana fornisce farmaci a basso costo a milioni di persone sparse per il mondo e da oggi una nuova fetta di malati potrà ricevere le dovute cure a prezzi decisamente più accessibili.
La motivazione per cui l’ufficio brevetti ha respinto la richiesta (avvenuta ancora nel 2006) è stata che non si trattava di un nuovo farmaco, ma semplicemente di una revisione di uno già esistente; si è venuto così a creare però un precedente molto importante che sicuramente non sarà di facile digestione per le aziende farmaceutiche.
Ricordiamo che anche la Bayer si è vista da poco respingere un ricorso sempre nel grande Paese asiatico.
Il colosso tedesco aveva fatto richiesta all’Ipab (Commissione di appello per la proprietà intellettuale) perché fosse annullata la cessione di un brevetto alla farmaceutica locale Natco Pharma inerente a un farmaco per la cura del cancro al fegato e ai reni, il Nexavar.
Solo per rendervi l’idea di quanto siano esose le cure brevettate, la Bayer vendeva a circa 5.500 dollari la dose per un terapia mensile, mentre quella prodotta dalla Natco si fermava a poche centinaia di dollari.
Questo è un esempio di quanto ricavo si possa ottenere sulla salute delle persone, pensate che si stima che un farmaco prodotto in Asia, ormai diventata il continente di riferimento per la produzione low cost, anche per i missionari, arriva a costare al paziente fino al 97% in meno rispetto alla controparte brevettata!
Per quel che mi riguarda, possono indignarsi quanto vogliono le case farmaceutiche per queste sconfitte legali, io sarò sempre dalla parte delle cure alla portata di tutti!
Lascio a voi le riflessioni e i commenti, ricordandovi che si tratta pur sempre di salute, nostra e vostra comprese.