La stevia è una pianta erbacea arbustiva proveniente dalle montagne di Brasile e Paraguay che può essere utilizzata come dolcificante naturale e che è entrata di prepotenza da pochi mesi anche nel commercio italiano (utilizzato da molte note marche).
Un po’ di storia non guasta mai
La stevia è molto conosciuta in diverse parti del mondo e in particolare gli indiani la utilizzano per le sue proprietà curative da almeno un centinaio di anni, come anche gli indigeni Guarani la conoscevano e la usavano per addolcire gli infusi fatti con piante afrodisiache.
La prima descrizione di questa pianta la troviamo stilata dal botanico paraguayano Moises Santiago Bertoni (1857-1929), ma fu classificata in modo definitivo da William Botting Hemsley (1843-1924).
Una curiosità riguarda il suo nome, rebaudiana, derivante dal nome del chimico Rebaudì che per primo cominciò a studiarne le proprietà edulcoranti.
La situazione oggi nel mondo
L’utilizzo della stevia è stato approvato ufficialmente in diversi paesi come, tra i primi Giappone, Paraguay e Brasile.
Negli Stati Uniti può essere venduta solo come supplemento dietetico e non come dolcificante per cibi e bevande.
Da quando è stata ammessa nell’Unione Europea col Regolamento UE N. 1131/2011 della Commissione dell’11 Novembre 2011, in Italia è partita la sua commercializzazione con la comparsa repentina di decine di prodotti farmaceutici e erboristici, tutti identificati dalla fogliolina verde chiamata nel mondo sweetleaf o sugarleaf.
Gusto, composizione e zero calorie
La caratteristica principale della stevia è sicuramente il suo enorme potere dolcificante, contenuto quasi tutto nelle piccole foglioline e che arriva a essere 200 volte maggiore di quello del comune zucchero bianco da tavola.
Ah quasi dimenticato il fattore che ne ha decretato il successo: contiene zero calorie!
Nel mondo esistono più di 150 specie diverse di stevia, ma quella che a noi interessa è quella “rebaudiana”.
I principi attivi presenti nella stevia sono essenzialmente quattro, entrambi composti chimici glucoidi:
- dulcoside A
- rebaudioside A
- rebaudioside C
- stevioside
Inoltre le sue proprietà di dolcificante naturale le consentono di non degradarsi facilmente alle alte temperature e quindi è facilmente utilizzabile ad esempio per dolcezze da forno.
Per quanto riguarda il gusto, le foglioline di stevia dolcificano moltissimo lasciando una forte sensazione dolciastra con un lieve, ma piacevole retrogusto finale che ricorda la liquirizia
Proprietà principali dell stevia
Come già detto precedentemente la stevia ha la caratteristica principale di non contenere calorie, ma ne possiamo annoverare diverse altre come:
- non altera i livelli di glucosio nel sangue
- e quindi non causa il diabete
- non contenendo zuccheri non causa carie dentali
- non contienecomposti
- essendo un dolcificante naturale non procura tossicità come i cugini sintetici
- ha un elevato grado di conservazione e non subisce degradazioni ad alte temperature
- è ricca di ferro, manganese, proteine, carboidrati e vitamine
Utilizzo e possibili utilizzi in medicina
La stevia era conosciuta da moltissimi anni per le sue proprietà e anche oggi viene utilizzata molto in omeopatia.
A un suo regolare utilizzo vengono attribuite proprietà particolari per l’organismo: combatte l’acidità, l’ipertensione e ha proprietà antibatteriche.
In medicina ufficiale la stevia può essere utilizzata in particolari casi come ad esempio in caso di problemi di sovrappeso (grossa diminuzione di calorie nella dieta senza sforzo), dentali (zero zucchero) e cura della pelle e dell’invecchiamento (il suo contenuto di flavonoidi combatte i radicali liberi).
Inoltre potrebbe essere d’aiuto in caso di: obesità, sindrome metabolica, diabete, fame psicologica di carboidrati e dolci, bisogni compulsivi di fumo e alcol.
Studi scientifici stanno dimostrando gli ottimi benefici sulla glicemia e sul diabete ottenute dalle sue proprietà ipoglicemizzanti date direttamente dalla stimolazione delle cellule beta del pancreas (che producono insulina).
Un altro studio condotto in Thailandia (Toxicol Mech Methods. 2012) sembra mettere in luce altri benefici della stevia: in particolare sembrerebbe in grado di modulare il fattore di trascrizione NF-kB, molto importante per i suoi effetti antinfiammatori e immunomodulanti (anche per la cancerogenesi e per il recupero in caso di lesioni muscolari).
Controindicazioni: a cosa stare attenti
La stevia, per come è stata descritta fino ad ora sembra proprio la pianta dei miracoli, ma come sempre esistono delle controindicazione specialmente legate al suo abuso.
Quelle sicure sono poche, più in particolare solo 2: effetto ipotensivo ed effetti lassativi per grandi dosi.
Gli altri effetti dannosi (cancerogeni) sembrano essere stati smentiti con altri studi scientifici che anzi sembrano dimostrare l’esatto contrario.
La mia opinione personale
La stevia può essere un bella gatta da pelare per le cause farmaceutiche perché più stevia sugli scaffali vorrebbe dire:
- meno dolcificanti sintetici prodotti in laboratorio
- meno malattie metaboliche molto redditizie (ma anche meno carie e meno problemi psicologici legati allo zucchero e alla sua sua dipendenza)
- meno coltivazioni di barbabietole e zucchero di canna
Il tutto senza neanche poterci lucrare su un pochino brevettando la stevia stessa, in quanto pianta spontanea.
La stevia è un ottimo dolcificante naturale contenente zero calorie, ottimo per migliorare la propria alimentazione (evitandone come sempre l’abuso), molto buono in caso di diabete (sotto controllo medico) e perfetto per dimagrire mangiando.
Come da titolo è solo la mia opinione personale, ma da quello che sono riuscito a leggere e a documentarmi, sembra essere un pensiero condiviso di moltissime persone.